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Club Velico e Fondazione Carical – una sinergia vincente

Guardare il video prima di leggere l’articolo crediamo sia la cosa più giusta e gratificante da fare.
Giusta, in quanto non servono tante parole per spiegare, per comprendere l’animo, il coraggio, la voglia di vivere, la forza di un individuo; gratificante, poiché basta guardare i suoi occhi per sapere con certezza che la vita, con la sua scorta di fragilità, incertezze, difficoltà, ma anche tanta caparbietà e voglia di esserci, è proprio tutta qui!

Questa è l’importante lezione di Vincenzo Gulino, il suo immenso desiderio di libertà, che lo ha portato un giorno al Club Velico di Crotone, dove ha puntato dritto dritto verso una barca della classe Hansa 303 adatta a lui e alla sua disabilità, e ad affrontare la sfida con il mare e la vela paralimpica. Il sogno di essere autonomo, oltre ogni pregiudizio, ogni sguardo di commiserazione, lo ha fatto diventare un uomo deciso, che sa dove vuole andare, dove vuole arrivare, quali ostacoli deve superare per raggiungere questo suo straordinario sogno.

Però, per realizzare i sogni – ce lo insegnano già da bambini le favole che le mamme ed i papà ci raccontano – ci vogliono le fate alle volte! E ogni tanto le fate si incontrano anche nella vita reale, magari non con gli occhi azzurri e i capelli turchini, ma uomini e donne reali, che appartengono a rilevanti Consigli di Amministrazione, come quello della Fondazione Carical della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania.

E sì, perché la fata di Vincenzo è proprio la Fondazione Carical, che ha come mission quella di operare, senza scopo di lucro, per obiettivi di interesse generale e di utilità pubblica in vari settori, dall’arte alla cultura, dall’educazione alla ricerca scientifica, dalla sanità al sostegno alle categorie sociali più deboli!

Il Club Velico, grazie alla presentazione di un progetto alla Fondazione, ha avuto l’assegnazione di un significativo contributo che darà l’opportunità a Vincenzo di partecipare ad una serie di competizioni di vela paralimpica, ma anche a tanti ragazze e ragazzi di conoscere questo sport, di fare dei corsi gratuiti e, si spera, di innamorarsene, perché la vela è anche inclusione sociale, capacità di imparare a cavarsela da soli, è soprattutto sviluppo dell’autostima.

 

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